Addio, G.

Infine un carro, così diversodai carri della corte d’arancio,dai tuoi carnevali ed i miei.Ogni anno, deponevi uno scudo,il miraggio d’un amore,le mani più fini, dal viaggiodescrescevano inermia fumi d’un abbraccio.Nei battiti senza dentidelle distanze immani,gli stenti si sciolgono in lumi.

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